I muri a secco, protagonisti dell’Hortus di Casa Cuseni, una relazione armoniosa tra Uomo e Natura.
- Francesco Spadaro

- 8 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 18 nov

I muri a secco sono costituiti da pietre sistemate una sopra l’altra senza l’aiuto di altri materiali. Questa tecnica di composizione e costruzione, in realtà è una vera e propria Arte, custode di un immenso valore ambientale, culturale e sociale, tanto da essere stata iscritta nel 2018 dall’UNESCO nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’umanità, perché rappresenta “una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura” che può aiutarci nella sfida epocale, quella di aumentare la resilienza del territorio al cambiamento climatico.
I muretti a secco in pietra, infatti, sono uno spazio vitale prezioso, non solo per l’uomo ma anche per le piante e gli animali, che qui, tra gli interstizi delle pietre, trovano condizioni favorevoli per vivere e diffondersi, uno spazio eccellente per la salvaguardia della biodiversità della fauna e della flora spontanea veri e propri corridoi ecologici, per insetti, piccoli rettili, anfibi, uccelli che trovano infiniti anfratti tra le pietre, dove rifugiarsi e nidificare.
L’Hortus di Casa Cuseni è stato costruito all’angolo Nord-Est della villa per essere protetto dal vento e dissetare i vegetali, grazie alle gocce di condensa che di notte si formavano sulle sue pietre e di giorno bagnavano la terra. Vicino ai muri a secco, infatti si creava un microclima particolare che, permetteva di superare i periodi più duri di siccità, tipica della Sicilia: la pietra raccoglie l'umidità dell'aria e la cede gradualmente al terreno. L’acqua, un bene preziosissimo, veniva portata dalla vicina Naxos, un luogo distante oltre cinque Km. Le giovani ragazze, a piedi nudi, la portavano con dei contenitori chiamati “Bummuli”. L’acqua era, pertanto, un bene preziosissimo per la vita stessa della comunità poiché era una delle poche fonti di approvvigionamento alimentare.
La tecnica del muro a secco è una pratica antica che si adatta alle caratteristiche ambientali del luogo e che si serve di pochi semplici materiali reperibili direttamente sul sito di costruzione. Un elemento dunque unico e versatile, un sapere tradizionale che viene tramandato da generazioni, messo in crisi oggi dall’abbandono delle aree rurali e dai grandi cambiamenti della produzione agricola, ma ancora vivo grazie alle maestranze locali, rare per la verità, di artigiani presenti nel nostro territorio. I muretti a secco sono testimoni di un modo di “vivere lasciando vivere la terra”, che oggi stiamo dimenticando. Un elemento che riconnette l’uomo alla natura, un patrimonio fondamentale, da conservare, proteggere e valorizzare anche come utile baluardo al cambiamento climatico. Siamo orgogliosi di aver restaurato in luogo della memoria, oggi, a distanza di 125 anni dalla sua edificazione, ancora funzionale.








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